Come c’era da aspettarsi, con tre giorni di anticipo rispetto al 2018 e cinque mesi prima della fine dell’anno, abbiamo terminato le risorse che la nostra Terra ci mette a disposizione, da ora in poi andremo ad attingere alle “riserve” che di base non abbiamo.
L’Earth Overshoot Day è il termine coniato per indicare il giorno in cui terminano le risorse naturali che abbiamo a disposizione: legname, cibo,spazio occupato, assorbimento CO2.
Quello che consumiamo non ci cade dal cielo, lo produce la Terra a condizione che le diamo il tempo per farlo.. ma noi consumiamo le sue risorse ad una velocità che è 1,75 volte maggiore rispetto alla capacità che la Terra ha di rigenerarsi: questo significa che sovrasfruttiamo il nostro Pianeta compromettendo la sua capacità di rigenerarsi.
Insomma, per essere in pari con le risorse che usiamo avremmo bisogno di 1,75 pianeti Terra ed è dal 1970 che lo sfruttamento di questi beni è in continuo aumento.
E pensate che sapevamo già tutto: Aurelio Peccei e il Rapporto di Roma ci avevano avvisato dei pericoli a cui andavamo incontro (Leggi qui)
Quanto all’Italia, per poter garantire a tutti le giuste risorse, avremmo bisogno di 4,7 Italia, o 2,7 pianeti Terra.
Ecco le “performances” delle varie nazioni del mondo…se tutti fossero come gli americani ci vorrebbero 5 Pianeti per soddisfare i loro consumi, ma comunque anche gli altri non sono da meno.
A metterci in allarme, ormai da anni, è il Global Footprint Network, un’organizzazione di ricerca internazionale che monitora l’impronta ecologica dell’uomo, segnalando il momento in cui il consumo delle risorse che offre la natura eccede ciò che gli ecosistemi della Terra sono in grado di riprodurre per quelll’anno.
Si ricollega al concetto della più disastrosa era geologica che il mondo abbiamo mai conosciuto: l’ Antropocene.
Secondo i calcoli, quindi, il giorno di Earth Overshoot indica che l’umanità sta utilizzando le risorse della natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro stesso pianeta possano rigenerare. Ciò significa verosimilmente che, in media, tutto il mondo consumerà nel 2019 le risorse di 1,75 pianeti.
Alcuni si domanderanno come è possibile che si consumi di più di quanto è a nostra disposizione.
Molto semplice: stiamo esaurendo il nostro stock di risorse naturali compromettendo il futuro dei nostri figli e, soprattutto, dei nostri nipoti: deforestazione, accumulo di anidride carbonica, erosione del suolo, perdita della biodiversita, resistenza antibiotica dovuta agli allevamenti intensivi…
Sono tutti costi di questa irrazionale spesa ecologica.
L’Italia come è messa? Malissimo, perchè ha raggiunto il suo overshoot day il 15 maggio e, stando ai calcoli, servirebbero 4,7 paesi altrettanto grandi per soddisfarne gli sprechi, solo il Giappone ha fatto peggio:
Cosa fare?
Verrebbe da dire che è troppo tardi ma non è cosi: non possiamo non confidare negli occhi dei ragazzi che sempre di più brillano di speranza per un futuro migliore o, quantomeno, più sostenibile.
Anzitutto MOVE THE DATE: cercare di spostare la data di almeno 5 giorni all’anno, che consentirebbe di raggiungere una specie di “compatibilità” con il pianeta prima del 2050, intervenendo su 5 macroaree: Energia, Città, Cibo, Popolazione e Pianeta.
Cibo: gli allevamenti intensivi inquinano di più di auto e moto (se si analizza sia il particolato primario sia quello secondario) e sono ritenuti enormemente responsabili nell’uso di risorse alimentari e idriche, inquinamento delle acque, uso delle terre, deforestazione, degradazione del suolo ed emissioni gas serra.
Almeno dimezzando il consumo di alimenti di origine animale, sostituendoli con una dieta vegetariana, ci permetterebbe di spostare di 15 giorni in avanti l’Overshoot Day, questo proprio perché gli allevamenti intensivi producono enormi quantità di CO2, principali responsabili del riscaldamento globale.
E cosi per ogni settore.
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