Un manifesto creato da un gruppo di medici che auspica un ruolo “attivo” della categoria nell’ambito del cambiamento climatico

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  • Franco Bergesio 121, Marco Di Girolamo 122, Giuseppe Curciarello 123, Anna Lucia Caldini 124, Santi Nigrelli 125, Anna Maria Ciciani 126, Marco Lombardi 127, Eugenio Enrico Minetti 128, Paola Parronchi 129, Calogero Cirami 1210, Giacomo Laffi 1211, Riccardo Ciuti 1212, Chiara Cresci 1213, Roberto Salerno 1214.


Ecco un altro “manifesto” redatto da alcuni medici che si rivolgono alla loro categoria professionale e alla comunità scientifica per prendere consapevolezza che la salute della popolazione dipende direttamente dalla salute del pianeta.

Il cambiamento climatico o global warming richiede un allargamento dell’etica e della pratica medica al di là del loro tradizionale obiettivo primario, per coinvolgere i rapporti tra pazienti, medici e società tutta.

Nel 1950, le consueguenze del riscaldamento globale sono state previste da quel gruppo di “supereroi” che sono rimasti inascoltati.

Oggi non c’è più tempo.

Le politiche attuali sono molto indietro rispetto a quello che la scienza indica come la strada necessaria da percorrere per evitare l’apocalisse futura.

Forse però, mai come oggi, grazie anche all’emergenza Covid-19 e alla nascita del movimento “Fridays for Future” di Greta Thunberg, pare esserci una chiara presa di consapevolezza del problema e del fatto che gli esseri umani vivono in un contesto più ampio di quello legato alla sua razza specifica.

Le abitudini alimentari ed i nostri comportamenti nei confronti del mondo e degli altri esseri animali (allevamenti intensivi, deforestazione, industrializzazione, rifiuti…) è in grado di ritorcersi contro di noi.

E’ necessario un coinvolgimento attivo di un numero sempre più alto di persone appartenenti a tutte le categorie della società civile, superando anche la stessa politica che ben poco ha fatto in questi anni.

Ben vengano allora manifesti di questo genere e ne auspichiamo altri, da parte di ogni categoria.


Note:
  1. Centro di Riferimento Regionale per le Amiloidosi, AOU Careggi, Firenze – Italia[]
  2. Coordinatore Centro Amiloidosi Ospedale Fatebenefratelli “S. Giovanni Calabita”, Roma – Italia[]
  3. Ematologia Clinica e Oncoematologia USL Toscana Centro Firenze – Italia[]
  4. Laboratorio Generale, AOU Careggi Firenze – Italia[]
  5. Ex Nefrologia Ospedale S. Maria Annunziata, Firenze – Italia[]
  6. Ex Nefrologia, Ospedale Torregalli, Firenze – Italia[]
  7. Nefrologia, Ospedale del Mugello, Borgo S. Lorenzo (FI) – Italia[]
  8. Nefrologia Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano – Italia[]
  9. Immunologia e Terapie cellulari, Università di Firenze – Italia[]
  10. Nefrologia AOU Careggi, Firenze – Italia[]
  11. Medicina interna ed Epatologia, Università di Firenze – Italia[]
  12. Ex chimico AOU Careggi, Firenze – Italia[]
  13. Pneumologia AOU Careggi, Firenze – Italia[]
  14. Endocrinologia AOU Careggi, Firenze – Italia[]

Di Antonio Bernabei

Laureato in Giurisprudenza, si specializza in Knowledge management nel campo dell'economia e dell'informazione. Sta sviluppando un modello di analisi nel campo dell' Io Digitale per la gestione, raccolta ed utilizzo dei dati come patrimonio individuale. Si occupa di raccogliere dati sull'informazione scientifica legata al mondo dell'alimentazione biologica e cambiamento climatico.