E’ sempre utile potersi orientare nel nostro mondo, saper leggere le stelle ed i punti di riferimento della Terra, cosa che potrebbe accadere in futuro, neanche troppo remoto.
Quali sono e come si utilizzano i principali sistemi di orientamento oggi in nostro “possesso”, tralasciando la tecnologia più moderna, come i rilevamenti satellitari?
Per secoli abbiamo utilizzato sistemi molto semplici per poter capire dove siamo e dove stiamo andando, ma oggi siamo altamente informatizzati e abbiamo tutto in un colpo di click.
La bussola
La bussola è lo strumento di base per potersi orientare con qualsiasi condizione meteorologica.
La Terra, a causa dei materiali di cui è fatto il suo nucleo in movimento, (ferro e nickel) si comporta come una grande calamita che genera un campo magnetico con un polo nord e un polo sud magnetico.
Poiché fra calamite i poli opposti si attraggono, il nord dell’ago magnetizzato di una bussola è attratto dal polo sud del magnete terrestre, cioè dal polo nord magnetico, che più o meno corrisponde al polo nord geografico (l’asse magnetico è inclinato di 11° rispetto all’asse di rotazione terrestre che passa per il Polo Nord e il Polo Sud geografico).
L’ago della bussola è infatti un ago di ferro magnetizzato e libero di muoversi, per questo motivo si dispone proprio lungo la direzione che collega i due poli magnetici, Nord-Sud.
Quasi sempre una delle due estremità dell’ago è colorata o a forma di freccia: è la parte che indica il Nord.
Non teniamo in considerazione, ma bisogna saperlo, di casi in cui la bussola potrebbe non funzionare.
Le parti della Bussola
- ago magnetico: si dispone sulla linea nord – sud •quadrante: parte superiore trasparente della scatola che contiene l’ago magnetico, vi e’ in genere incisa la rosa dei venti
- ghiera girevole: parte esterna del quadrante. Vi sono incisi i punti cardinali e i gradi che coprono tutte le direzioni (cioè tutto l’orizzonte). Nota: salvo particolarissimi casi la divisione e’ in 360 (gradi) destrorsi; quindi nord = 0° – est = 90° – sud = 180° ecc.
- traguardo o mirino: feritoie o tacche fisse sul corpo della bussola per “traguardare” un punto, una direzione
- tacca di riferimento: posta sopra il quadrante e nella stessa direzione del mirino
- specchio orientabile: per osservare il quadrante contemporaneamente al mirino
Come funziona la bussola
Le bussole più funzionali hanno una fessura o linea di mira per effettuare i rilevamenti degli azimut o delle direzioni che ci interessano ed uno specchio inferiore o superiore inclinabile che consente di osservare contemporaneamente attraverso la fessura e il cerchio graduato e di ruotare così quest’ultimo portando l’indicatore del Nord o lo zero della graduazione in corrispondenza della punta dell’ago calamitato che indica il Nord.
A questo punto si potrà spostare la bussola dall’occhio e leggere in quale direzione è l’oggetto che abbiamo rilevato.
Il Sole: per secoli il miglior modo per orientarsi di giorno
Per prima cosa dobbiamo sapere in quale Emisfero ci troviamo.
Ma cos’è un emisfero? Un emisfero è ciascuna della due parti in cui una sfera (nel nostro caso consideriamo cosi, in modo approssimativo la nostra Terra) è suddivisa, da un qualunque piano che passa per il suo centro, nel nostro caso l’ Equatore.
Pertanto, si definisce Emisfero Boreale quello a Nord dell’equatore, che contiene dunque il Polo Nord.
E’ il nostro emisfero!
Emisfero Australe è invece l’emisfero che si trova a Sud dell’equatore, che contiene il polo sud, pertanto è anche detto emisfero meridionale.
Considerando invece il Meridiano di Greenwich, possiamo definire “emisfero occidentale” l’emisfero ad ovest, “emisfero orientale” invece quello ad est
Noi sappiamo che, nell’emisfero boreale, il Sole:
- sorge ad est;
- tramonta ad ovest;
- raggiunge la massima altezza sull’orizzonte a sud.
Più esattamente possiamo dire che il Sole proietta, alle ore 12 (all’una nel caso sia in vigore l’ora legale) un’ombra che si dirige esattamente verso nord. Quindi il Sole alle 12 si trova a sud. Poiché la Terra, nell’arco delle 24 ore della giornata, compie un giro completo intorno al Sole avremo che:
- alle 6 il Sole si trova ad est;
- alle 9 il Sole si trova a sud-est;
- alle 12 il Sole si trova a sud;
- alle 15 il Sole si trova a sud-ovest;
- alle 18 il Sole si trova a ovest.
Va ricordato, però, che questa situazione si verifica esattamente solamente nei giorni di equinozio (quel momento in cui la rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore e dunque la durata della notte è uguale al giorno).
Negli altri giorni il Sole nasce e tramonta in una posizione leggermente spostata rispetto all’est e all’ovest. Quindi, questo modo di orientarsi con il Sole, è un po’ approssimativo.
Un altro metodo per orientarsi con il Sole e un orologio a lancette è quello di disporlo orizzontalmente e di dirigere la lancetta delle ore verso il Sole. Il sud è a metà tra la lancetta delle ore e le ore dodici.
Orientarsi con le stelle
Nei secoli passati le stelle ci hanno fatto da indicatori fondamentali per la navigazione e l’orientamento, pertanto è uno dei sistemi da conoscere ed imparare.
È basilare poter determinare subito i 4 punti cardinali; a tal scopo illustriamo come determinare in modo semplice il Nord.
Metodo 1: individuare l’ Orsa Maggiore
- Per prima cosa bisogna cercare l’Orsa Maggiore, costellazione visibile tutto l’anno dalle nostre latitudini. In particolare ci interessano le 7 stelle, nel disegno unite dalle linee, che individuano una figura detta il Grande Carro.
- Individuare la Stella Polare
- Le due stelle evidenziate in rosso sono estremamente utili e non a caso sono spesso chiamate le “indicatrici“.
- Difatti prolungando la linea che idealmente le unisce si raggiunge una stella alquanto brillante, la Stella Polare
Metodo 2: individuare l’Orsa Minore
la Stella Polare è l’ultima della sua “coda ” ed è la stella più luminosa di questa costellazione.
A questo punto, per individuare il Nord basta considerare che se siamo “di fronte” alla Stella Polare siamo certi di essere di fronte al Nord, alle nostre spalle il Sud, a sinistra l’ Ovest, alla nostra destra l’Est.
Utilizzare una mappa
La mappa, o cartina, può avere diverse caratteristiche e classificazioni.
e carte si possono classificare in base ai fenomeni rappresentati e/o secondo la porzione di territorio rappresentata. La classificazione rispetto ai fenomeni potrebbe essere la seguente:
•Fisiche: sono rappresentati i rilievi, le coste, i fiumi, i laghi, le pianure, ecc.
•Politiche : sono rappresentati gli stati, i confini amm.vi, le città, le strade, le ferrovie, ecc.
•Stradali : sono rappresentate con particolare cura e dovizia di informazioni le reti stradali presenti sul territorio.
•Orografiche : sono rappresentati i soli monti. •Carte idrografiche : sono rappresentati i fiumi, i laghi, i mari.
•Etnografiche : sono rappresentate le diverse popolazioni. •Carte meteorologiche : sono rappresentati i fenomeni atmosferici, le temperature, i venti, le piogge, ecc.
•Tematiche : sono rappresentati fenomeni specifici, ad esempio la densità di popolazione o la distribuzione delle produzioni agricole od industriali.
Diamo anche una definizione di “Scala”, perchè è elemento che potrebbe indurre in errori di lettura gravissimi.
La scala è la prima entità da prendere in considerazione quando si legge una carta, maggiore sarà la scala maggiore saranno i dettagli presenti.
La scala è definita come il rapporto fra la distanza misurabile sulla carta (sempre 1) e la distanza reale sul territorio.
Se una carta topografica ha la scala 1:25.000 significa che un centimetro sulla carta equivale a 25.000 centimetri nella realtà ovvero 250 metri, la stessa distanza misurata su una carta con scala 1:100.000 equivale ad 1 chilometro.
È quindi di fondamentale importanza avere immediatamente la sensazione delle dimensioni reali del territorio rappresentato su di una carta.
Ad aiutarci in questo compito oltre alla scala numerica esiste anche la scala grafica, ovvero un segmento sul quale sono riportate in maniera grafica e numerica le distanze reali sul territorio.
Tutte le carte devono riportare sia la scala numerica che quella grafica.
Come ci si orienta sulla carta/mappa?
Per usare la carta sul terreno occorre innanzi tutto “orientarla”, cioè disporla in modo che i punti segnati su di essa corrispondano, in allineamento, agli stessi punti sul terreno.
Le carte sono disegnate in modo che, disposte per la normale lettura, il Nord coincida con la parte superiore del foglio, il Sud con quella opposta, l’Est a destra e l’Ovest a sinistra di chi legge la carta stessa.
Qualora non ci sia corrispondenza del nord con il lato superiore della carta si dovrà cercare sulla carta l’indicazione del nord e di conseguenza orientare la carta secondo tale direzione.
L’orientamento della carta si può fare:
- rispetto ai punti noti del terreno, se vi è visibilità; basta individuare sulla carta oltre al punto in cui ci si trova qualche elemento caratteristico visibile del terreno e girarsi con la carta in mano fino a che i segni sulla carta vengano a trovarsi allineati nella direzione degli elementi stessi sul terreno;
- rispetto ai punti cardinali (direttamente o con la bussola); in difetto di visibilità, di notte o con nebbia, non è evidentemente possibile l’orientamento diretto, a vista. Occorrerà allora individuare anzitutto i punti cardinali, per poter volgere ad essi la carta; disponendo della bussola la cosa è abbastanza semplice: la si pone sopra la carta (tenuta orizzontale) con gli allineamenti S-N ed E-O rispettivamente disposti lungo i meridiani ed i paralleli e si ruotano carta e bussola insieme fino a che la punta N dell’ago vada a coincidere con il punto di declinazione magnetica segnato sul quadrante della bussola.
Per una corretta lettura ed interpretazione, la carta va sempre tenuta davanti a sé, come un giornale da leggere; cioè saremo noi ad adattarci alla carta orientata, non viceversa.
APPUNTI-DI-CARTOGRAFIA