L’ EEA, European Environment Agency (Agenzia Ambientale Europea) ha pubblicato la quarta edizione (2016) del rapporto “Climate change, impacts and vulnerability in Europe”, aggiornato ogni quattro anni per fare il punto – attraverso numerosi indicatori – sui cambiamenti climatici in atto e previsti, i loro impatti su ambienti, società ed economia del continente, e sullo stato delle politiche di adattamento nazionali e comunitarie.
Vengono confermate le drammatiche conclusioni relative alle tendenze climatiche e ambientali delineate ormai da 50 anni in oltre 400 pagine di dati ed informazioni.
In sintesi, ma vi consiglio di leggere il rapporto, le conclusioni più eclatanti sono le seguenti
- La quasi totalità dei ghiacciai europei è in regresso, inoltre l’estensione della copertura nevosa nell’emisfero boreale è fortemente diminuita dagli Anni 1920, e più marcatamente dagli Anni 1980.
- Negli ultimi decenni gli eventi pluviometrici intensi sono aumentati, soprattutto in Europa settentrionale e nord-orientale.
- La probabilità di accadimento di ondate di calore e altri dannosi estremi meteo-climatici verificatisi di recente è significativamente aumentata come conseguenza dei cambiamenti climatici antropogenici.
- L’intensità e la frequenza delle siccità paiono essere aumentate soprattutto in Europa meridionale e sud-orientale.
- Risvegli primaverili più precoci sono stati osservati in molte specie vegetali, e la stagione di emissione dei pollini allergenici comincia prima ed è più duratura.
- Molte specie viventi hanno spostato i loro areali di distribuzione verso Nord e verso quote più elevate sulle montagne, in risposta all’aumento termico, e si prevede che questa tendenza prosegua in futuro.